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Pensieri #scrivere
Vita da scrittrice_1
Pensieri #mostro
Scrivere.
Un verbo semplice e complicato allo stesso tempo.
Scrivere un romanzo è ancora più complesso. Dietro le parole c'è un mondo intero che attende di essere inchiostrato, fossato su carta o battuto su file doc.
Scrivere.
La fatica che imperla di sudore la fronte dell'uomo preistorico mentre incide e pittura i suoi pensieri sulle pareti.
La stessa fatica che corruccia la fronte dello scrittore di fronte al personaggio che emerge dalla nebbia della fantasia sulle pagine del consunto taccuino.
Scrivere.
E non è un atto solitario. Scrivere un romanzo non è mai un atto eremita. In ogni parola, c’è un pezzo del mondo che ci circonda, c’è un pezzo di ogni persona con cui hai interagito, volutamente o casualmente.
Scrivere è portare la tua creazione nelle mani di chi edita, illustra, impagina, pubblica, vende, acquista, legge e sogna.
Scrivere.
È un atto di sacrificio. Quando scrive, lo scrittore strappa frammenti della propria anima per immetterli nei propri personaggi. Perché altrimenti scrivere sarebbe solo uno strappo violento su carta, senza capo né coda.
Scrivere.
Signori e signore, un verbo di oltre 5000 anni, ancora giovane e in continua evoluzione.
La mia scelta.
Simona
Dopo un anno di relativa pausa dai social e all'inizio del 2025 ritorno a riprendere in mano il mio più grande progetto: pubblicare il mio primo romanzo.
Ma facciamo un attimo un passo indietro!
Dal 2020, in tempo di pandemia, decisi di realizzare il mio sogno nel cassetto, ovvero scrivere un libro. Iniziai alcuni approfondimenti, facendo ricerche sui vari generi letterari (a proposito, lo sapevi che sono tanti?!).
Approfittai anche per seguire più da vicino, attraverso i social, altri autori emergenti italiani, così da comprendere meglio la realtà dell'editoria italiana.
Scoprii pregi e difetti di questo grande mondo letterario, soprattutto grazie a Ultima Pagina, di Linda Rando (ciao, Linda!), che è stata fondamentale nel districarmi in questo labirintico percorso di formazione personale.
La strada si prospettava lunga e difficile, tuttavia, partire dall'individuazione del mio genere di riferimento ha fatto da sprint a questo progetto: il fantasy.
Ma cosa è il fantasy?
La prima cosa che viene in mente saranno fate e folletti, ambientazioni magiche, unicorni e altri elementi dell'immaginario infantile.
In realtà, quello del fantasy è un genere sottovalutato, ha degli aspetti più complessi e ben strutturati di quanto si pensi. E, soprattutto, non è classificabile sotto un'unica definizione: contempla infatti al suo interno un mondo vasto che spazia nel tempo e nello spazio, nei vari campi dell'agire umano e si perde negli infiniti meandri dell'immaginario individuale.
Detto ciò, mi armai di tanta volontà e di taccuini, penne, matite, ipad, pc portatile e iniziai a gettare su carta una prima idea della storia che avevo in mente.
Questo «schizzo» mi servì come base da manipolare secondo le varie caratteristiche previste dal genere di riferimento. E giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, iniziava a prendere una primissima forma abbozzata, ma ancora lontana dall'essere definita storia.
To be continued…
Simona
Mostro.
Una parola e due valenza significative:
-risultato di una contaminazione innaturale di elementi diversi
-prodigio, portento.
Ed entrambi suscitano orrore e/ostupore.
Mostro, quindi è il soggetto per eccellenza dello scrittore, in ogni genere.
Ma cosa è un mostro? Ciò che fa paura, ciò che non si conosce, ciò che supera le normali capaità di comprensione.
È il soggetto costante di ogni genere letterario che riassume in sé la dualità antropomorfizzata delle passioni umane, accentuate da quelle bestiali.
Spaventa, terrorizza, sta a guardia.
Incuriosisce, stupisce, meraviglia.
Predatore di umani deboli e indifesi.
Preda di eroi, semieroi e supereroi, umani e divini.
È materia plasmata dalla fantasia dello scrittore, che gli attribuisce caratteristiche originali, talvolta con dettagli presi in prestito ed esa erbati o sminuiti.
È una sfida costante per lo scrittore stesso: egli è creatore e vittima del mostro.
Ne conosce gli intimi pensieri e le ragioni che lo spingono ad agire. Conosce anche i desideri e le paure degli uomini che spingono a vedere mostri ovunque, anche sotto il letto.
QUante volte lo scrittore si è ritrovato a fare i conti con il mostro sotto il proprio letto o dentro il suo armadio? Innumerevoli volte.
E ogni volta che imougna la penna o la tastiera, si ritrova a tirare le fila di questa creatura spaventosa e magnifica al tempo stesso. Ma egli stesso non ne ha paura, perché , in fondo, il mostro è solo un aspetto esacerbato di ciascuno di noi.
È l'uomo stesso, nelle nostre vite. E lo scrittore ci da la chiave per comprendere cosa ci rende mostruosi e se possiamo fare qualcosa perché dal terrore si passi a meraviglia.
Simona